Di cosa è fatto il nostro peso?

Decidere di iniziare un percorso nutrizionale, significa voler perdere peso o, perchè no, decidere di aumentare la massa muscolare. Come si fa a monitorare la composizione corporea e a capire il peso di che cosa è fatto? Un esame che risponde a questo quesito è la Bioimpedenziometria che permette di:

  • dimostrare che l’allenamento e l’alimentazione stanno realmente facendo perdere tessuto adiposo, e non altri tessuti più importanti come quello muscolare;
  • valutare quanto grasso c’è nel corpo prima di iniziare un programma di dimagrimento;
  • calcolare il metabolismo basale, le percentuali di massa muscolare e grassa, al fine di adattare allenamento e alimentazione;
  • escludere o valutare l’entità di eventuali stati di ritenzione idrica;
  • verificare se l’acqua totale in valore assoluto e nei compartimenti intra ed extracellulari rimane stabile, indicando un sostanziale equilibrio idrico.

Soprattutto, la bioimpedenziometria consente di dimostrare che l’andamento del peso non è costante e giornalmente l’acqua può variare di molto, che un calo ponderale non è sinonimo di diminuzione di grasso (soprattutto quando avviene in poco tempo), e che a seguito di una dieta incontrollata per prima cosa varia l’acqua e la massa proteica, cioè la massa cellulare. Si può quindi distinguere un soggetto tendenzialmente sotto stress da uno con buona massa cellulare, piuttosto che una persona disidratata da una in ritenzione idrica. La BIA si basa sul principio che i tessuti biologici si comportano come conduttori, semiconduttori o isolanti.

Le soluzioni elettrolitiche intra ed extracellulari dei tessuti magri sono ottimi conduttori, mentre osso e grasso sono isolanti, e non sono attraversati dalle correnti. Il protocollo di esecuzione del test prevede che il soggetto si sdrai supino. A questo punto si applicano quattro elettrodi, due sulla mano e due sul piede e, attivando il macchinario, si misurerà la resistenza e la reattanza del suo corpo. La resistenza rappresenta la capacità di tutte le strutture biologiche di opporsi al passaggio della corrente elettrica. I tessuti privi di grasso sono buoni conduttori, quindi ideali per la corrente. I tessuti adiposi al contrario sono cattivi conduttori.

La reattanza invece è la forza che si oppone al passaggio della corrente elettrica. I valori ottenuti, andranno verificati nel tempo, ma il grosso vantaggio della BIA, è che  permette di non fare grossolani errori nella valutazione del soggetto, poiché da subito si può dosare un allenamento e un piano alimentare in funzione della situazione “reale” del soggetto, quindi proporre allenamenti realmente personalizzati sia nell’intensità che nella durata. Attraverso questa misurazione quindi, in base ai risultati ottenuti, è possibile proporre un corretto allenamento e un’alimentazione personalizzata, sia dal punto di vista qualitativo che dal punto di vista quantitativo.

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